European trip 2017: Nantes.

Nantes è ufficialmente fuori dalla Bretagna: qui siamo già nella Loira. Avevamo avuto pareri discordanti riguardo a quanto valesse la pena visitarla: nonostante ciò abbiamo deciso comunque di aggiungerla in extremis alle tappe del nostro viaggio. E per fortuna!

Giunti in città ci accorgiamo subito di essere arrivati in un centro dalle dimensioni ben diverse rispetto ai paesi visitati fino ad ora. Nonostante l’ora relativamente tarda la circolazione è ancora abbastanza caotica; qui la viabilità è resa molto stretta dalle rotaie dei tram e dallo spazio che viene sempre riservato alle piste ciclabili. Parcheggiare è impossibile: i parcheggi semplicemente non esistono: sono solo quelli a lato delle strade e tutti a pagamento. Ci sono poi un paio di parcheggioni in centro ma leggendo in rete li sconsigliavano in quanto furti e vetri rotti pare siano all’ordine del giorno. Così puntiamo all’area di sosta (l’unica segnalata in città) ma la troviamo al completo. Riusciamo però a scovare in rete un altro buon punto per sostare: un parcheggio accanto al cimitero appena fuori da Nantes località La Chapelle sur l’Erdre (GPS 47°17’47″N 1°32’46″W) gratuito, tranquillo e dotato di camper service. Il collegamento alla città è garantito dalla stazione adiacente in cui passa il trenino anche se noi decideremo di utilizzare le bici (sono circa 10 km di distanza). Per arrivare alla città c’è un percorso ciclabile che costeggia il fiume molto bello ma anche abbastanza scosceso, adatto a bici da trekking o mountain bike o in alternativa si può percorrere la strada normale che è quasi sempre munita di ciclabile segnata a terra.

Il giorno successivo visitiamo la città anche se ahimè, un giorno solo è davvero irrisorio per visitare questa città. Ci ha colpito e letteralmente stregato…. oltre alla monumentale cattedrale che toglie davvero il fiato e oltre al castello (unici due monumenti storici che riusciamo a visitare) quello che sorprende è che sembra di trovarsi davvero in una piccola Berlino francese. Qui la realtà pulsa di arte in ogni angolo, ma non l’arte patinata dei musei eleganti; ma quella passionale che sgorga dagli angoli delle strade. Le installazioni sono sparse in ogni dove, anche nei punti più impensati. Esiste un’intera area estremamente suggestiva dedicata al mondo di Jules Verne. Lì potrete trovare alcune bestie meccaniche come un ragno gigante, un enorme elefante semovente che si aggira per l’area spruzzando le persone di acqua dalla proboscide e su cui è possibile salire, una giostra dedicata al mondo marino con una serie di animali molto “steampunk” ognuno animato da precise caratteristiche. L’area inoltre pullula di vita sociale, dappertutto gente che danza, che fa sport, che si aggrega e c’è anche un’immensa area di tavoli e barbecue a disposizione di tutti. Il tutto all’ombra di una delle due immense gru ormai simbolo della città, e affacciati sul canale del porto in cui è ormeggiata una nave da guerra (probabilmente della seconda guerra mondiale). Visitiamo anche una mostra di H.R.Giger allestita nell’ex fabbrica di biscotti di fronte al castello che con una connotazione molto “industrial” è stata trasformata in uno spazio artistico culturale. La guida o meglio, il libro che ci lasciano all’ufficio turistico riporta millemila cose da fare: mostre, monumenti, divertimenti notturni, spazi artistici… pensate che la città è percorsa da una linea verde che basta seguire a piedi e vi porta direttamente nei luoghi di principale interesse culturale! Ma purtroppo il tempo è tiranno e dobbiamo abbandonare la città dopo esserci ripromessi di ritornarci a visitarla e viverla per qualche giorno visto che ne siamo rimasti letteralmente stregati.

Purtroppo infatti dobbiamo rimetterci in viaggio verso l’Italia, la vacanza volge al termine e anche se strada facendo faremo una o due tappe ormai è tempo di rientrare.

A malincuore, come sempre…..

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